Impianto di un nuovo vigneto – L’uso di micorrize
Il suolo è una delle risorse che bisogna preservare e tutelare.
Cerchiamo di perseguire ed attuare scelte agronomiche sempre più orientate a pratiche sostenibili che valorizzano ogni singolo aspetto di salvaguardia del suolo stesso.
Nelle scorse settimane, abbiamo messo a dimora un nuovo vigneto di Nero d’Avola nella nostra tenuta di Baglio Sorìa, nell’Agro di Trapani.
Per questo nuovo vigneto abbiamo deciso di adottare una tecnica che prevede di utilizzare un preparato naturale di micorrize a contatto le radici delle barbatelle prima della piantumazione.
Le micorrize sono dei funghi che vivono in stretto rapporto di sinergia e cooperazione con le piante.
Le micorrize migliorano l’equilibrio delle piante con l’ambiente e la vita microbiologica del terreno sfruttando la simbiosi che si instaura fra funghi e radici.
Questi funghi favoriscono lo scambio di sostanze nutritive tra apparato radicale e suolo, permettendo inoltre alle radici di espandersi in un volume di terra maggiore, ma anche una migliore radicazione e quindi un maggiore attecchimento della barbatella stessa.
In questo modo le piante sono più resistenti agli stress e più efficienti nell’assorbimento dei nutrienti.
Inoltre, le micorrize hanno un’azione di biocontrollo (difesa) nei confronti di organismi potenzialmente dannosi grazie alla colonizzazione dei microrganismi favorevoli.
Recuperare la parte microbiologica di un suolo, significa recuperare la funzionalità di un sistema che permette un’agricoltura più naturale, più sana, limitando l’uso di sostanze chimiche e ottenendo prodotti migliori dal punto di vista salutistico.
Firriato adotta strategie per limitare danni all’ecosistema e, in particolare, mette in atto attività volte a favorire l’implementazione e lo sviluppo degli organismi utili per garantire l’aumento delle interazioni tra il sistema vigneto e la biocenosi in esso presente. Queste operazioni partono dal dato oggettivo che la qualità del vino dipenda anche della sanità dell’ambiente e della pianta.
La microflora e microfauna del suolo (batteri, funghi, attinomiceti che vivono nei pressi o sull’apparato radicale) giocano un ruolo determinante nel mantenimento della stabilità di questo microambiente, rendendo il sistema colturale molto più sostenibile.