La potatura verde, una questione d'equilibrio
Un’operazione importante che regola la vegetazione e la produzione
La potatura verde, al contrario di quanto si possa credere, non è un singolo intervento ma un complesso di pratiche che l’azienda effettua in vigna per completare in modo “certo” il proprio programma produttivo. Infatti, se con la potatura invernale si stabilisce il carico di gemme che ogni pianta dovrà portare, è con la potatura verde che si finalizza questa scelta, intervenendo nel definire il corretto equilibrio tra parte vegetativa e produzione.
Come si effettua?
Firriato – in tutte le sue tenute divise tra Etna, agro di Trapani e isola di Favignana – svolge manualmente ognuno dei diversi interventi in verde. La fasi sono principalmente tre: spollonatura, scacchiatura e defogliazione. Entrando nel dettaglio delle pratiche, la spollonatura consiste nell’eliminazione dei polloni, cioè dei germogli freschi che si sviluppano dal legno vecchio sul fusto della vite da gemme latenti o da vecchie porzioni nodali, eliminando così tutti quegli elementi che renderebbero troppo fitta la chioma. La scacchiatura prevede invece la soppressione di quei germogli che, pur uscendo dal capo a frutto, sono sterili e non servono per la potatura dell’anno successivo: anche questa operazione ha così lo scopo di evitare che la chioma prenda il sopravvento. La defogliazione, come lo stesso nome suggerisce, è finalizzata all’asportazione delle foglie che coprono i grappoli, per migliorarne l’arieggiamento e l’insolazione.
La giusta chioma per un corretto carico
In questo modo, il corretto equilibrio tra carico di gemme e flusso vegetativo annuale consente a Firriato di non effettuare il diradamento dei grappoli, una scelta resa possibile anche dalla conoscenza, acquisita negli anni, della fertilità potenziale (numero di grappoli per germoglio) che ogni appezzamento dei diversi vigneti ha in funzione della varietà e della gestione colturale attuata. Così, gli interventi in verde, iniziati col germogliamento, si completano intorno ai primi di giugno, favorendo lo sviluppo di piante efficienti dal punto di vista fotosintetico e sostenendole qualitativamente durante la maturazione.