I COLORI DELL' APPASSIMENTO
La vendemmia dello Zibibbo a Borgo Guarini
L’estate, si sa, è il tempo della vendemmia, e chi come Firriato lavora su tre differenti contesti Territoriali conosce il valore del perfetto tempismo. A Borgo Guarini, nell’agro di Trapani, è proprio lo Zibibbo la prima uva a maturare, tra la seconda e la terza decade di agosto: i grappoli, che il sole illumina come fossero gemme d’oro, incantano anche l’osservatore più disattento grazie alla loro naturale bellezza, così preziosa da richiedere la raccolta manuale per non comprometterne l’integrità. Il passaggio immediatamente successivo, forse il più affascinante, è l’appassimento delle uve, che vengono disposte sui graticci del giardino degli appassimenti per un periodo che, in base all’annata può durare dai venti ai quaranta giorni.
Il giardino degli appassimenti
Cuore della tenuta di Borgo Guarini, il giardino degli appassimenti è un luogo dove il tempo scorre in fretta, ma allo stesso modo, come per magia, sembra fermarsi. Osserviamo il suo incedere inesorabile proprio attraverso l’appassimento delle uve, che mutano consistenza, colore e, con l’approssimarsi della fine della vendemmia, riducendosi di peso, diventano più ambrate e dall’aspetto rugoso, come un giovane che, attraverso una speciale macchina del tempo, abbia accelerato il proprio invecchiamento. Tuttavia, è proprio così che individuiamo il paradosso del giardino: in questo piccolo angolo di Sicilia, viene pratica un’arte antica che ancora oggi, nel suo essere necessaria, riesce a farsi testimone di epoche perdute.
Il passito Ecrù
Passito naturale, l’Ecrù è il frutto dell’appassimento delle uve e della loro successiva, peculiare lavorazione in cantina, quella dell’infusione degli acini passiti nel vino: pulite, rugose, bronzee e profumatissime, le uve appassite vengono unite al vino ottenuto da vendemmia tardiva, in una percentuale che, di anno in anno, varia in base al tenore dell’annata, per una scelta produttiva che distingue quello di Firriato da tutti gli altri metodi. Un passito che, accostato alle narici, ricorda gli intensi profumi della macchia mediterranea, messaggeri di un apporto aromatico fruttato e floreale dallo straordinario equilibrio: gustare un sorso d’Ecrù è come gustare, in un sorso, l’intera Sicilia.