Perricone: il vitigno reliquia recuperato da Firriato
RIBECA
Sicilia D.O.C.
Perricone
Ribeca è il frutto del lavoro pluridecennale di recupero del vitigno reliquia Perricone, di cui Firriato ha selezionato il proprio clone. L’azienda ha creduto nelle qualità di questo vitigno della tradizione viticola siciliana che coltiva nella Tenuta di Pianoro Cuddìa. In quest’area si sono riscontrate condizioni pedoclimatiche assai asciutte e ventilate e il Perricone ha trovato le condizioni migliori per esaltarne il carattere. Il clone di Firriato interpreta le caratteristiche varietali di un vitigno, un tempo diffuso, ed oggi quasi scomparso. Il carattere di questa varietà si manifesta con espressioni di notevole eleganza mentre, il microclima di Pianoro Cuddìa favorisce la complessità aromatica delle uve e la concentrazione di sentori intensi ma di assoluta finezza.
- Classificazione: Doc Sicilia
- Vitigno: Perricone
- Pedoclima: collinare
- Suolo: argilloso calcareo
- Esposizione: sud – sud/ovest (200 mt. s.l.m.)
ZONA DI PRODUZIONE
Pianoro Cuddìa
La Tenuta di Pianoro Cuddìa, situata nel cuore dell’Agro trapanese si caratterizza per l’ argilla compatta che del suolo che rende complessa la coltivazione della vite; sono terreni estremi perché ricchissimi di sodio.
A proposito del
Ribeca
Federico Lombardo di Monte Iato, Responsabile Marketing & Comunicazione di Firriato, ci racconta il Ribeca, uno dei vini più iconici e simbolo della filosofia Firriato. Ribeca è 100% Perricone ed è testimone della mission aziendale, ovvero la volontà di recuperare e valorizzare il patrimonio ampelografico siciliano. Il Perricone è stato per anni un vitigno poco considerato dalla viticoltura siciliana per la sua difficoltà di allevamento ed era quasi destinato a scomparire: Firriato ha deciso, in controtendenza, di riabilitare questo vitigno “reliquia” e vinificarlo in purezza, creando uno dei suoi top wine estremamente apprezzato dalla critica internazionale.
IL VINO IN 3 PAROLE: Complesso, strutturato, meditativo.
CURIOSITÀ: Per il recupero di questo vitigno Firriato ha utilizzato un approccio scientifico grazie al quale è riuscita a trovare le migliori condizioni pedoclimatiche per vinificarlo in purezza. È il frutto di un lavoro pluridecennale che ha permesso all’azienda siciliana di ottenere un vino di altissimo profilo.
Ribeca
Il Clone di Firriato
Il Perricone è un vitigno antico della tradizione enologica della Sicilia occidentale. Le scarse rese e le difficoltà nell’ individuare le tecniche agronomiche più idonee per la coltivazione, legano la coltivazione del Perricone quasi esclusivamente all’agro trapanese. E’ un vitigno di difficile interpretazione agronomica ed enologica. Firriato ha interpretato il Perricone selezionando da vigneti antichi sparsi negli areali storici di produzione, le piante con grappoli più spargoli ed acini più piccoli e dalle rese produttive minori, con l’obiettivo di mantenere rapporti buccia-polpa elevati e consentire l’accumulo di antociani e note aromatiche complesse. Le sperimentazioni agronomiche e le micro vinificazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, hanno identificato il germoplasma di uno specifico “clone” di Firriato.
RIBECA
Caratteristica delle annate
2018
L’annata 2018 a Trapani è stata caratterizzata da un periodo di piogge frequenti, seguite poi da una decisa stabilizzazione verso la fine dell’invaiatura dei grappoli.
2016
Una delle migliori annate che la Sicilia abbia mai avuto, caratterizzata da un andamento climatico equilibrato e graduale. Inverno con scarse precipitazioni seguito da una stagione primaverile iniziata con temperature fresche, anche durante la fioritura; alcune precipitazioni si sono manifestate nei mesi di maggio e giugno.
2015
L’autunno caldo e poco piovoso ha determinato la comparsa di un cotico erboso spontaneo notevolmente ridotto e caratterizzato dalla presenza di specie microterme.In ritardo risultano essere la maggior parte delle piante da seme spontanee e coltivate. L’avvio dell’inverno è stato freddo, con il forte abbattimento della carica sporigena dovuta alla primavera 2014 notevolmente umida.
2014
La vendemmia 2014 in Sicilia è stata definita come la “vendemmia perfetta”. L’annata è stata caratterizzata da un’elevata piovosità, che si è protratta per tutta la primavera. Tutto ciò ha comportato un ritardo del ciclo vegetativo della vite senza determinare anomalie di allegagione sulle diverse varietà. Alla primavera fresca e piovosa è seguita l’estate asciutta conclusasi con un settembre luminoso e tiepido mentre nel delicato periodo della raccolta le precipitazioni sono state quasi assenti.
2013
L’annata 2013 è stata certamente più interessante rispetto al 2012. L’andamento climatico è stato davvero ideale per i vigneti: dopo le piogge primaverili, le vigne non hanno sofferto la siccità come l’anno precedente, il che ha comportato una maturazione migliore che, insieme alle temperature più fresche, ha giovato sicuramente ai risultati dell’annata.
2012
L’andamento del ciclo vegetativo della vite, nel periodo della fioritura e dell’allegagione, ha avuto un decorso normale. Non vi sono state anomalie durante le fasi d’invaiatura e di maturazione. La vendemmia, per le varietà bianche precoci, è iniziata in anticipo rispetto alla precedente campagna.
2011
La piovosità di questa annata ha registrato quantità inferiori rispetto alla media siciliana, concentrandosi principalmente nella stagione primaverile. Le temperature fresche e le scarse precipitazioni sono state determinanti per la vendemmia, iniziata il 16 di settembre, riportando un calo lieve della resa delle uve. Il frutto si presenta maturo e di ottimo gusto, grazie all’intervento di elevate escursioni termiche a partire dalla seconda metà di agosto.
2010
L’annata 2010 ha visto nel complesso piogge e temperature leggermente inferiori alla media, con un’abbondante piovosità al termine della stagione autunnale e primaverile, che ha favorito il riposo prima, e il rinvigorimento della vigna dopo, anche se con un lieve ritardo di germogliamento e fioritura. Le operazioni di raccolta del Perricone hanno avuto inizio il 18 settembre.
2009
Il 2009 ha registrato un andamento climatico variabile, con abbondanti piogge nella stagione invernale, ben distribuite in quella primaverile e copiose da metà settembre. È un’annata davvero particolare, ricordata per le basse temperature di uno degli inverni più freddi degli ultimi anni. L’estate si riconferma calda e secca fino all’arrivo delle precipitazioni di fine mese. Le elevate escursioni termiche di Pianoro Cuddia favoriscono la maturazione dell’uva, pronta ad essere vendemmiata il 10 settembre.
2008
Le scarse precipitazioni e la mitezza delle temperature di questa annata non hanno compromesso la crescita delle viti, che hanno prodotto un frutto sano e maturo, trattato in minima percentuale con lo zolfo. La vendemmia del Perricone a Pianoro Cuddia comincia il 14 settembre e si svolge manualmente, grazie alla cura e alle conoscenze territoriali dei contadini.
2007
In questa annata la produttività dei vigneti ha subito un calo del 40% a causa dell’attacco della peronospora, fungo che si sviluppa in seguito ad abbondanti piogge, e al forte e persistenze soffio dello scirocco. I tempestivi trattamenti dei contadini sono stati in grado di salvare le piante e di permettere, nonostante la resa inferiore rispetto agli anni precedenti, la maturazione perfetta delle uve e di un frutto aromatico e notevolmente zuccherino.
2006
L’andamento climatico stabile ha permesso un processo di maturazione della vite abbastanza regolare e fruttuoso. L’annata registra la presenza di abbondanti precipitazioni nei mesi invernali e primaverili, dotando la pianta del necessario approvvigionamento idrico. La stagione estiva si presenta abbastanza calda e afosa, determinando la maturazione precoce della vite, stabilendo così l’inizio delle operazioni di raccolta del Nero D’Avola l’8 settembre e il 10 settembre per il Perricone.
2005
L’andamento climatico favorevole del 2005 e le perfette condizioni delle viti dell’annata precedente, hanno comportato un’ottima vendemmia, forse la migliore degli ultimi anni. Il 14 settembre i contadini della tenuta di Pianoro Cuddia iniziano la raccolta manuale del Nero D’Avola, proseguendo 2 giorni dopo con il Perricone: il frutto è perfettamente maturo, sano, succoso, proprietà concesse grazie all’abbondanza delle precipitazioni durante le varie stagioni, ben distribuite, che hanno dotato la pianta dell’ottimale approvvigionamento idrico.
2004
L’andamento del ciclo produttivo dell’annata 2004 è stato regolare, grazie alla presenza di copiose piogge durante la stagione invernale, che ha concesso alla pianta le riserve idriche necessarie alla sua crescita e maturazione, in conseguenza delle alte temperature registrate l’anno precedente che ne avevano compromesso la produzione.
2003
Annata regolare quella del 2003, con vendemmia anticipata all’8 settembre per il Nero D’Avola e al 12 settembre per il Perricone a causa della precoce maturazione del frutto, dovuta alle alte temperature della stagione estiva che ha stimolato i processi fisiologici di accumulo. Il ciclo vegetativo ha tratto beneficio dalle abbondanti precipitazioni invernali e dal clima mite dei mesi primaverili.
2002
L’annata 2002 non è stata una delle migliori, a causa delle abbondanti precipitazioni nel mese di settembre, che hanno compromesso la resa della pianta ma non la sua qualità. La vendemmia ha avuto inizio a partire dall’8 settembre per il Nero d’Avola e dal 14 settembre per il Perricone.
2001
Le previsioni dell’annata 2001 non hanno rispettato le aspettative di produzione ipotizzate: un inverno abbastanza rigido e un’estate torrida con scarse precipitazioni, hanno causato un decremento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Grazie alle abbondanti e costanti precipitazioni autunnali, i vini sono caratterizzati da un’ottima struttura e da una incisiva identità.
2000
L’annata 2000 risulta particolare e bizzarra per l’inversione delle temperature stagionali, che hanno comportato diversi interventi per la salvaguardia delle piante. La stagione invernale è trascorsa in maniera regolare, con piogge abbondanti e temperature che, con l’avvicendarsi della primavera, hanno determinato un ottimo germogliamento e una fioritura regolare.
1999
L’andamento climatico ha riportato dei dati scostanti, che hanno deluso le aspettative di un’annata eccellente quantitativamente e qualitativamente. Le alte temperature registrate sono state mitigate in alcune zone, permettendo l’ottima maturazione dei frutti. La produzione è stata abbastanza eterogenea, con un incremento dell’1,6% rispetto alla precedente annata.
1998
È stata un’annata caratterizzata da alti e bassi, da dati mutevoli da stagione in stagione. Le alte aspettative di partenza sono poi scemate durante il corso del ciclo produttivo, alimentando le speranze nei mesi di settembre e ottobre, quando l’andamento climatico favorevole ha permesso un incremento del 13% rispetto alla precedente annata.
1997
Una delle migliori annate degli ultimi cinquant’anni quella del 1997, che ha tratto beneficio dalle favorevoli condizioni climatiche, che hanno contribuito all’ottima resa per pianta e all’allontanamento degli attacchi parassitari. Il vino, di alto livello qualitativo, contiene una componente zuccherina di poco superiore alle annate precedenti.
RIBECA
Premi e Riconoscimenti
2019
Gambero Rosso: 3 Bicchieri
2015
International Wine Report: 94 punti
Guida Vitae: 3 Viti
Gambero Rosso: 3 Bicchieri
Vini Buoni d’Italia: Corona
2014
James Suckling: 91 punti
Falstaff: 91 punti
2013
The Tasting Panel Magazine: 92 punti
James Suckling: 91 punti
Vinous: 91 punti
Robert Parker: 90 punti
Guida Essenziale ai Vini d’Italia: 90 punti
Wine Spectator: 89 punti
2012
WineSpectator : 90 punti
Robert Parker :91 punti
Luigi Veronelli: Super 3 Stelle
Gambero Rosso: 2 bicchieri neri
Bibenda: 4 Grappoli Rossi
2011
Gambero Rosso: 3 bicchieri rossi
Annuario dei migliori vini italiani: 90 punti
Luigi Veronelli: 3 Stelle Azzurre
Bibenda: 4 Grappoli Rossi
Vinum: 17/20 punti
2010
Luigi Veronelli: 3 Stelle Azzurre
Gambero Rosso: 3 bicchieri rossi
Robert Parker: 92 punti
Luigi Veronelli: 3 stelle Rosse
2009
Wine Enthusiast: 91 punti
Robert Parker: 92 punti
Wine Enthusiast: 91 punti
Vini d’Italia – Gambero Rosso: 2 bicchieri neri
Annuario dei migliori vini italiani: 98 punti
miglior vino rosso d’Italia/Miglior Produttore dell’Anno
Bibenda: 4 grappoli
Luigi Veronelli: 3Stelle Rosse
2008
Gambero Rosso: 2 bicchieri neri
Annuario dei migliori vini italiani: 97 punti
Bibenda: 4 grappoli
Wine Enthusiast: 91 punti
Luigi Veronelli: Tre Stelle Rosse
Vinum: 16.5/20 punti
2007
Gambero Rosso: 2 Bicchieri rossi -finalista tre bicchieri
Bibenda: 5 Grappoli
Annuario dei Migliori Vini Italiani: 98 punti – Miglior Vino Rosso d’Italia
Robert Parker: 91 punti
Luigi Veronelli: 3 Stelle Rosse
Falstaff: 90 punti
2006
Gambero Rosso e Slow Food:2 Bicchieri
2005
Gambero Rosso: 2 Bicchieri rossi
2004
Gambero Rosso: 3 Bicchieri rossi
Falstaff: 90 punti
2003
Gambero Rosso: 2 Bicchieri rossi
2001
Gambero Rosso: 2 Bicchieri rossi
Vinum: 16.5/20 punti
La ricetta
Tagliata di cinghiale
Marinare per circa un’ora i 4 filetti di cinghiale in una soluzione a base di olio evo, 3-4 foglioline di salvia, 1 rametto di rosmarino, 1 rametto di menta e 1 cucchiaio di pepe nero in grani. Trascorso il tempo della marinatura, scrollare i 4 filetti dalle erbe di cui si sono impregnate le carni.