UN PERCORSO VIRTUOSO
DAL VIGNETO ALLA BOTTIGLIA
La prima cantina a impatto ZERO
Firriato ha da sempre avuto un grande senso di responsabilità e di capacità di risposta a temi di grande attualità che attraversano l’intera società globale: dal riscaldamento del pianeta ai mutamenti climatici, dalla riduzione della biosfera sino a rischi di assottigliamento della biodiversità. A coronamento di un processo virtuoso partito dalla sua fondazione, che l’ha vista conseguire importantissimi risultati in tema di sostenibilità ambientale, come l’intera agricoltura certificata BIO, Firriato ha annullato totalmente la sua impronta dei GAS serra sull’ambiente divenendo CARBON NEUTRAL.
Il Biologico certificato, una scelta di campo
Un’azienda che ha scelto di coltivare i propri vigneti in contesti naturali tanto particolari, come Favignana, (nelle isole Egadi) o sull’Etna, non può non attribuire grande importanza ai fattori ambientali, nonché riconoscere nell’equilibrio di questi eco-sistemi un valore strategico su cui orientare ogni nuovo impulso.
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La naturalità dell’habitat in cui insistono tutte le aziende agricole di Firriato costituisce, per la famiglia Di Gaetano, un valore preminente. È questo che si vuole tutelare, per tramandarlo alle future generazioni. Non c’è innovazione, né modernità, senza proteggere la natura, la terra, il paesaggio, tutti elementi che sono il nucleo stesso di quell’identità territoriale che Firriato, lungo tutta la sua storia produttiva, ha cercato di rappresentare con coerenza. Questa filosofia di vita ha il suo riflesso più emblematico proprio nella conduzione del vigneto: tutte le uve prodotte nelle tenute agricole sono biologiche certificate. L’intera gestione agronomica dei vigneti – ma anche degli uliveti – risponde ad un rigoroso regime disciplinare di produzione bio. Quindi nessun trattamento, nessuna chimica di sintesi, no ai fertilizzanti. Sì, invece, a una viticoltura che gestisce le piante naturalmente, prevenendo i rischi e trovando le soluzioni colturali più idonee al raggiungimento di quello che è sempre il primo obiettivo: produrre uve di qualità, sane e perfettamente mature. Il regime di aridocoltura, in tal senso, assume un valore preminente, insieme all’inerbimento naturale dei filari, al sovescio che annulla l’immissione esterna in concimi azotati, alle tecniche di gestione del grappolo e della chioma, all’impiego delle energie rinnovabili a supporto del lavoro in cantina. Il biologico si fonda su una viticoltura di precisione. Nel 2012, questo processo di riconversione al biologico dei vigneti aziendali si è completato, ottenendo dalla BioAgriCert la certificazione di conformità al regolamento comunitario 834/07/CE in materia di produzioni da agricoltura biologica e, successivamente, dal DNV- GL la certificazione mondiale applicabile ai prodotti vegani, prodotti da Firriato per tutelare coloro c Un risultato esaltante, che pone Firriato tra le prime aziende vitivinicole di qualità ad aver certificato l’intera produzione.
Sostenibilità in vigna e in cantina
A una viticoltura così attenta nel definire le qualità organolettiche e distintive delle uve prodotte, deve corrispondere un contesto enologico-produttivo altrettanto centrato sull’eccellenza e la tracciabilità.
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Dall’arrivo delle uve in cantina fino alla bottiglia etichettata e pronta a raggiungere il mercato, l’impegno di Firriato è volto a confermare questo principio assoluto.Il lavoro, fin nei minimi dettagli, è regolato per garantire al consumatore finale un vino autenticamente siciliano, sicuro e certificato, che rifletta il territorio in cui è nato e l’eccellenza organolettica e delle uve che lo compongono.
Non è un caso che Firriato sia infatti tra le prime cantine ad aver ottenuto con impegno un corollario di certificazioni che confermano il corretto svolgimento di ciascun processo enologico – produttivo e che ne attestano il completo ottemperamento degli standard predisposti.
ISO14046-1 Water Footprint certificazione riguardante la gestione sostenibile dell’acqua. Nella valutazione di controllo, infatti, si riconosce come Firriato utilizzi le risorse idriche, in tutte le fasi del processo produttivo, in modo coerente e sostenibile senza sprechi o eccessi.
ISO14067 Carbon Footprint, certificazione che comprova come la maison siciliana ha migliorato la propria performance ambientale per la produzione del Sabbie dell’Etna bianco riducendo le emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo produttivo, dal vigneto all’imbottigliamento.
ISO 50001:2011 certificazione ottenuta dall’azienda siciliana per l’efficiente Sistema di gestione energetica nelle produzione dei propri vini grazie ad innovazioni applicate per la salvaguardia ambientale e le metodologie agricole messe in campo con responsabilità e precisione. Secondo la DNV-GL, uno tra i principali enti di certificazione mondiali, in materia di sistemi gestionali, Firriato ha migliorato la propria performance riducendo i consumi di energia elettrica anche ricorrendo allo sfruttamento razionale di energia prodotta da fonti rinnovabili.
BioAgriCert Certification Certificato di conformità al regolamento comunitario 834/07/CE in materia di produzioni da agricoltura biologica. Tale certificato prevede lo sfruttamento della naturale fertilità dei suoli, favorendola attraverso interventi mirati sempre assecondando il naturale ciclo vegetativo della pianta, promuovendo la biodiversità e rinunciando all’impiego di qualsiasi prodotto di sintesi, riducendo l’uso di agrofarmaci. Acquisita nel 2012, sebbene l’azienda operi in regime di agricoltura biologica a partire dalla data di fondazione, tale certificazione garantisce che tutti i 360 ettari dell’azienda siano tenuti e gestiti secondo disciplinare del biologico certificato.
ISO 14064-1 Certificazione per il controllo e riduzione delle emissioni dei gas serra. (Tra i primi in Europa). Tale certificazione attesta l’impegno di Firriato nell’abbattimento delle GHG e allo stesso tempo, il lavoro di ottimizzazione naturale dei processi agronomici ed enologici , con il fine di aumentare nei vigneti le capacità di assorbimento della CO2 e mettere in prima fila la viticoltura come attività volta non solo alla produzione di uve ma anche di ossigeno.
ISO 14001 Certificazione per il rispetto dell’ambiente tramite sistema di gestione in qualità dei sottoprodotti. La quasi totalità dei materiali utilizzati nei processi produttivi e di quelli immessi sul mercato (bottiglie, packaging) è sottoposto a processi di riciclo e riutilizzo e conseguente benessere per l’ecosistema.
ISO 22005 Certificazione della tracciabilità assoluta del prodotto e valorizzazione territoriale. Dal vigneto alla bottiglia. Questa certificazione attesta la trasparenza aziendale in quelle che sono tutte le fasi di lavorazione del prodotto che devono soddisfare precise condizioni igienico-sanitarie per la tutela del consumatore oltre a metterlo a conoscenza della storia e dell’origine di ciascuna referenza.
DNV-GL 1221/2009 regolamento (CE) sistema EMAS, (sistema comunitario di eco gestione e audit ambientale) Certificazione dell’applicazione delle best practices per la tutela della sostenibilità ambientale per le cantine dell’Agro di Trapani e di Cavanera Etnea. Tale certificazione contribuisce al riconoscimento dell’impegno dell’azienda per la salvaguardia dell’ecosistema, e ne stima gli incrementi in termini di sostenibilità delle proprie attività. Firriato s’impegna in questo senso a rispettare un set di indicatori chiave di prestazione, dall’efficienza energetica e dei materiali all’uso dell’acqua, al riutilizzo dei rifiuti fini al controllo dell’emissioni dei GHG , nella tutela della biodiversità e sostenibilità delle proprie attività nel rispetto e nella tutela del consumatore finale.
ISO 9001 Certificazione che fa’ riferimento ai sistemi di gestione della qualità, cioè alle strutture organizzative che le imprese pubbliche e private, dovrebbero adottare per meglio orientare l’azienda al raggiungimento di risultati in linea con le attese del mercato. Tale Certificazione controlla e certifica ognuna delle diverse fasi che intervengono a partire dall’arrivo delle uve in cantina: pigiatura, fermentazione dei mosti, lavorazioni intermedie (bianchi, rossi e rosati) refrigerazioni, stoccaggio di affinamento, chiarificazioni, filtrazioni ed imbottigliamento. Tutto ciò che è distinto nel vigneto per porzione varietale, gestione agronomica ed epoca di raccolta, viene gestito singolarmente, assicurando piena tracciabilità tra vigneto e bottiglia.
Un’azienda che di anno in anno, di Audit in Audit, si mette alla prova per verificare che il rispetto dei più alti standard qualitativi ai quali i vari regolamenti la sottopongono sia non soltanto reale, ma anche l’impulso verso un continuo e crescente miglioramento.
La Riduzione dell’impatto ambientale
Ai fini di limitare l’impatto ambientale delle attività eseguite in cantina è necessario considerare la dimensione del sistema-vigneto e l’insieme dei processi produttivi eseguiti in cantina.
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L’applicazione dei principi della sostenibilità si traduce in una profonda conoscenza degli ambienti dove si decide di allevare la vite , nelle relazioni tra il vigneto e l’ecosistema dove è inserito e infine nella conoscenza dettagliata della variabilità del vigneto. Quest’ultimo aspetto , conosciuto come “viticoltura di precisione” , si esplica nell’applicazione di scelte all’impianto e in fase di gestione che portano a un sistema in grado di minimizzare, congiuntamente ad un regime di agricoltura biologico-certificata , gli input energetici. Così il risparmio in trattamenti , GHG e la conseguente riduzione dell’insorgenza di resistenza da parte di fattori patogeni permettono d’incidere sempre più limitatamente sull’ambiente che al contrario, si vede beneficiato dalle pratiche naturali d’inerbimento e riuso di residui di potatura per il normale e naturale ciclo di vita.
Tuttavia la sostenibilità ambientale non può che non essere fondamentale anche in cantina, dove si trova il coronamento dei processi produttivi che trasformano l’uva in vino. Per favorire la sostenibilità anche in cantina, Firriato ha operato secondo 3 filoni principali:
- Utilizzo della tecnologia per la riduzione dell’impatto ambientale, che ha tenuto conto della progettazione delle strutture produttive secondo i migliori canoni dell’architettura eco-sostenibile
- Utilizzo dei materiali per garantire il minimo impatto, che prevede che la quasi totalità dei materiali utilizzati nei processi produttivi venga sottoposto a riciclo e riutilizzo ( Certificazione standard ISO 14001:2004 in tema di gestione ambientale).
- Il controllo costante per la riduzione dei GHG, Firriato è stata tra le prime cantine in Europa ad aderire e certificarsi secondo lo standard internazionale ISO 14064 per il controllo e riduzione delle emissioni dei gas serra. L’adesione volontaria a tale norma è di fondamentale importanza , in quanto si è certificato il processo produttivo a 360° e il carbon foot print, del singolo prodotto certificato dalla ISO 14067 , dall’entrata dell’uva in cantina fino all’uscita della bottiglia in magazzino. È il caso del Gaudensius Spumante Brut Metodo Classico Etna DOC , che recentemente ha ottenuto questa specifica certificazione
Dal vetro delle bottiglie alla carta per le etichette, dai cartoni per l’imballaggio fino alle capsule in polilaminato, tutti i prodotti di scarto vengono regolarmente censiti, classificati e consegnati per il riciclo per il minor impatto ambientale. In pratica la filiera produttiva di Firriato è interamente vocata al rispetto della natura e dell’ambiente.
Le Bio Architetture
Se, da un lato, la vocazione naturale dei materiali utilizzati per queste strutture è adatta alle caratteristiche climatiche dei luoghi in cui sorgono, dall’altro garantisce un livello estetico che tende all’uniformità tra paesaggio e quanto ha costruito la mano dell’uomo, assicurando la riduzione delle emissioni e un significativo risparmio energetico.
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Una scelta, questa, certificata tramite la DNV-GL 1221/2009 regolamento (CE) sistema EMAS, che attesta la conformità dell’applicazione delle best practices per la tutela della sostenibilità ambientale per le strutture sia di natura produttiva che ricettiva. Entrambe le cantine, quella situata nell’Agro di Trapani e quella localizzata sull’Etna risultano essere perfettamente integrate nel territorio circostante, entrambe le strutture produttive sono state realizzate e progettate secondo i migliori canoni dell’architettura eco-sostenibile garantendo così un consistente abbattimento del consumo energetico, ma soprattutto in un abbattimento di emissioni di gas serra .
L’impegno è sostenuto, inoltre, con la scelta di fornitori di energia, che facciano largo uso di fonti rinnovabili, e attraverso la produzione di energia elettrica a mezzo d’impianti fotovoltaici.
La Cantina dell’Agro Trapanese è stata progettata con il fine di creare di renderla auto-isolante e di conseguenza abbattere l’impronta termica e favorire una refrigerazione naturale che non necessità di essere alimentata a energia elettrica, e che a sua volta mantiene stabile le temperature nella bottaia dove i vini sono posti in affinamento in botti e barrique per un totale di 700 pezzi.
La Cantina di Cavanera incastonata tra ivigneti è un’emblema di eco-sostenibilità di per se stessa. Già impiegata per la vinificazione durante il XIX secolo, l’intera struttura è stata restaurata e resa funzionante solo negli ultimi vent’anni.
Natura, paesaggio e civiltà contadina trovano, in Sicilia, luoghi d’espressione di pura magia. Luoghi come le antiche strutture che Firriato custodisce nelle tenute di Baglio Sorìa, nell’Agro di Trapani, e la Tenuta di Cavanera, sull’Etna, espressioni architettoniche di un mondo agricolo che nell’isola ha sempre avuto centralità e prestigio sociale. Questi due gioielli sono tornati a nuova vita grazie a un raffinato e impegnativo progetto di recupero e di valorizzazione dei manufatti, restando fedeli nell’utilizzo dei materiali e adottando tutte le soluzioni tecnologiche necessarie per ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico.
In fondo, la bioarchitettura è questo: non il semplice utilizzo di materiali naturali, ma la loro interpretazione in un contesto più ampio e omogeneo che coincide con la capacità, antichissima, delle società umane di trovare ricovero e protezione in ambienti realizzati coi materiali direttamente offerti dalla natura.
La visita delle cantine e dei resort messi a disposizione da Firriato rappresenta perciò un’esperienza unica per vedere, toccare, gustare appieno quest’etica del rispetto del territorio e dell’ambiente che, fin dal principio, accompagna l’azienda.
FIRRIATO E L’AMBIENTE:UN IMPEGNO CONCRETO
Progetto finanziato dal PO FESR 2014/2020 – Azione 1.1.2.
“Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese”.
Cod. Prog. n. 06TP1102100415