Quali formaggi italiani abbinare ai vini Firriato

Print Friendly, PDF & Email

QUALI FORMAGGI ITALIANI ABBINARE AI VINI FIRRIATO

Gorgonzola ed Ecrù

Nord e Sud. Formaggio e vino. Regioni diverse e attraversate nel profondo dalla più autentica cultura agricola artigianale e simboli del Made in Italy più pregiato. Sono questi alcuni dei rimandi che, veloci come lampi, attraversano la nostra mente al pensiero sublime di accostare il gorgonzola, uno dei formaggi italiani più caratteristici, al Passito di Firriato, l’Ecrù, un prodotto di grande finezza e naturale, che libera nel calice tutti le suggestioni delle uve Zibibbo da cui nasce. Amaro e dolce, forza e delicatezza: questo, il gioco seducente e provocatorio che, sul palato, si scatena da un’unione così esclusiva.

Caprino e Altavilla Grillo

Il Grillo, vitigno autoctono che, in questi anni, è stato considerato la Next Big Thing dell’enologia siciliana, trova nell’agro di Trapani la sua terra d’elezione. Tra le colline di Borgo Guarini, Firriato crea con queste uve un vino che al calice risulta ricco e intenso, l’Altavilla della Corte, sposo naturale di piatti di mare come, per esempio, il tipico pesce spada. Tuttavia, seguendo il fil rouge della raffinata provocazione, perché non pensarlo vicino a un altro dei più celebri formaggi del nord Italia, un caprino fresco come, per esempio, lo stracchino e la robiola, la cui morbidezza è esaltata dalla vivacità di un vino brioso come l’Altavilla.

Ricotta e Sabbie dell’Etna Bianco

Qui, invece, la Sicilia sposa se stessa, essendo forse la regione che più di ogni altra ha saputo esaltare, in tutte le sue declinazioni, questo prodotto straordinario: la ricotta. Fresca o affumicata, dolce o fritta, condimento per la pasta o singola cucchiaiata di pura bontà: le varianti di quello che è uno dei formaggi italiani per eccellenza sono per tutti i gusti e preparazioni e, se dovessimo suggerire un vino per poterlo apprezzare al meglio, come non citare le Sabbie dell’Etna Bianco, blend degli autoctoni Carricante e Catarratto, espressione potentissima di una coltivazione intrinsecamente unica come lo è quella della tenuta di Cavanera Etnea a ridosso del vulcano.

Pecorino e Harmonium

Ovunque capiti di avere la fortuna di godere di quest’accostamento, che sia nel calore della cucina domestica o in una raffinata enoteca gourmet, non sarà tuttavia difficile immaginarci all’aperto, nel vento e nel sole intramontabile della campagna siciliana, magari appoggiati a una tavola di legno sotto l’ombra accogliente di un ulivo. È questo, d’altronde, il compito dei sapori più buoni e ricercati, donare a chi li trova delle esperienze multisensoriali che valicano gli ordinari confini. Ed è questo che succede alternando un sorso di Harmonium, prodotto da Firriato a un morso di pecorino, magari stagionato, principe dei formaggi mediterranei.

Mozzarella di Bufala e Gaudensius Blanc de Blancs

Per concludere, un ultimo abbinamento che, a prima vista, potrebbe non essere compreso. Parliamo di quello tra la mozzarella di bufala – che dell’Italia, o almeno della sua parte più autentica, è praticamente il simbolo – col Gaudensius Blanc de Blancs, elegante Metodo Classico che non mancherà di stupire il fortunato degustatore. Bollicine e pasta filata, Sicilia e Campania, due Sud diversi ma fratelli, esportati in tutto il mondo e che non sono soltanto buon cibo, ma tradizione e soprattutto cultura. In alto i flute, allora, e raffiniamo le papille: la degustazione è servita.

CONDIVIDI!

Leggi anche...