Firriato presenta il Progetto Insulae: Dopo un secolo, reimpiantata la vite nelle Egadi

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Coronato il sogno enologico di Firriato: cinque ettari di vigneto

 nella Tenuta di Calamoni sull’isola di Favignana.


 

 

Il grande mosaico dei contesti produttivi di Firriato si arricchisce di un terroir d’eccezione: Favignana. Firriato sbarca sull’arcipelago delle Egadi allargando quel disegno di moderna enologia con una nuova prova entusiasmante, dalla portata storica: reintrodurre, dopo la scomparsa avvenuta ai primi del novecento, la vitis vinifera nell’isola.

 

La viticoltura attenta e scrupolosa voluta da Salvatore e Vinzia Di Gaetano – base fondamentale per generare vini di classe superiore – si fonda sulla selezione dei territori viticoli e sulla conseguente selezione e cura delle varietà impiantate. Per questo Firriato, consapevole delle peculiarità pedoclimatiche della Sicilia – definita un piccolo continente in miniatura per varietà di condizioni produttive –  ha scelto di sbarcare a Favignana per praticare una viticultura in habitat marino, aggiungendola ed integrandola alla viticultura di montagna della Tenuta di Cavanera sull’Etna e a quella collinare praticata nell’agro trapanese.

 

L’approdo sull’isola più grande delle Egadi, nel versante centro–sud  di Favignana, in un ambiente suggestivo e intatto sotto il profilo ambientale, rappresenta per Firriato una nuova sfida produttiva impegnativa ed avvincente: “Le condizioni pedoclimatiche sono davvero particolari  – spiega Vinzia Di Gaetano Novara – caratterizzate da un clima arido e secco e da suoli molto fertili. I vigneti distano pochi metri dalla scogliera e la ventilazione marina è costante, facilitando il gioco delle escursioni termiche tra giorno e notte, particolarmente favorevoli per il raggiungimento ottimale della maturazione dei grappoli. Nel vigneto sono stati realizzati impianti di irrigazione di soccorso per i giorni più caldi, in modo da scongiurare stress termici alle piante. Tutto è stato concepito per raccogliere da questi vigneti una materia prima di assoluto valore enologico per la produzione di vini di nicchia, di alta qualità e di immagine. Con Favignana – prosegue Vinzia Di Gaetano – il nostro disegno di valorizzazione dei territori viticoli d’eccezione della Sicilia, come Etna ed Egadi, compie un sostanzioso passo in avanti e, siamo certi, che i risultati attesi non tarderanno ad arrivare, soprattutto dai mercati più prestigiosi e competitivi”.

 

Siamo sicuri – continua Vinzia Di Gaetano – di aver compiuto la scelta più giusta che ci consentirà di integrare, nelle prossime vendemmie, la nostra gamma aziendale e il nostro stile produttivo, centrato su vini moderni dove le peculiarità dei contesti produttivi sono identificabili già al primo assaggio”.

 

I cinque ettari di vigneti a Favignana sono localizzati a pochi metri dalla scogliera di Calamoni. In un contesto di rocce affioranti di tufo e sabbia rossa, sono state impiantate, in due aeree attigue, varietà autoctone coltivate ad alberello, un sistema tradizionale della viticultura delle isole minori della Sicilia, particolarmente adatto a sopportare condizioni ambientali marine e la forza del vento.

 

Ogni tenuta Firriato rappresenta un’espressione pedoclimatica diversa, dalle valli trapanesi, che costituiscono il cuore pulsante di un progetto di valorizzazione delle varietà autoctone di tradizione dell’isola, alle terrazze vitate dell’Etna che raccontano di una viticoltura di frontiera, di montagna, in terreno lavico, ma immersa nella luce e nel sole del mediterraneo.

 

Etna e Favignana, una Sicilia degli antipodi geografici, di due viticolture totalmente differenti (marina e di montagna), ma che hanno la forza di coesistere e svilupparsi all’interno di quella filosofia produttiva d’eccellenza enologica e di valorizzazione del territorio che Firriato ha sempre ricercato e voluto. I consumatori più appassionati ed esigenti non potranno che essere conquistati dalle perle rare che Firriato sta collezionando con la sua strategia di produzione vitivinicola: attenta osservazione e sviluppo dei territori di frontiera per produzioni d’alta gamma e di nicchia, ad alto contenuto di comunicazione e immagine.

 

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