DIARIO DELLE TENUTE: LA POTATURA NELL’AGRO TRAPANESE
il Sapere
La potatura è strategia. La potatura è tattica.

Lo si fa prima della primavera, perché con la primavera torna la vita.
Ma la potatura è nelle mani dell’uomo. E gli uomini sono come un piccolo esercito in cui un capo-squadra (lo vedete nella foto, vestito di nero), passa il “sapere” e la tattica ai potatori esperti. Firriato crede nei suoi eroi.
Potando, si regola il carico di gemme, e quindi la produzione.
Nella vite, la potatura ha anche una funzione fisiologica. Contribuisce, assieme alla forma di allevamento (Alberello, Guyot, controspalliera etc.), a disporre in modo efficiente le foglie e i grappoli al sole. Ovviamente, quando ci saranno.

La precisione
Oggi sono i numeri a raccontare la nostra storia di potatura.
Nell’agro di Trapani, ci sono più un 1milione di piante strutturate appartenenti a differenti vitigni.

Il nostro agronomo analizza con assoluta precisione ogni singola porzione e ogni singolo Cru del vigneto e in base a queste analisi e al tipo di vitigno, stabilisce quando e come potare per rispettare gli obiettivi produttivi della vendemmia e rispettare la fisiologia stessa della pianta decidendo le epoche di potatura e favorire un graduale germogliamento.
Ogni vigneto, ogni cru, ogni vite
Per ogni appezzamento e per ogni cru, si ha una strategia
Le variabili tattiche di questa strategia, sono gli obiettivi produttivi: quanti grappoli per pianta? In quale epoca avverrà la potatura per garantire un graduale germogliamento (e la capacità di resistenza ai patogeni).


Tra filari del vigneto cresce del favino, è il processo del “sovescio”. Una pratica antica che determina un arricchimento naturale del suolo. Il sovescio infatti, favorisce un processo conferimento al suolo di azoto e di “biocenosi”, ovvero la simbiosi tra piante e batteri.