La storia della viticultura di Favignana rivive nell’istallazione di Firriato nell’Ex Stabilimento della Tonnara

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Favignana, 14 luglio 2014. E’ stata  inaugurata venerdì 11 luglio “Artisti di Sicilia: da Pirandello a Iudice” la mostra collettiva curata da Vittorio Sgarbi e allestita presso il polo museale dell’Ex Stabilimento della Tonnara di Favignana. Il percorso espositivo si articola attraverso quattro grandi stanze che, seguendo un ordine cronologico, si presenta come un viaggio nell’arte siciliana dagli anni ’30 fino al nuovo millennio.

Un evento culturale di straordinaria valenza che rimarca la naturale vocazione dell’arcipelago per l’arte. Tra le opere artistiche, i visitatori potranno visitare una speciale installazione dedicata alla storia della viticultura di Favignana curata da Firriato.

 Lo storico marchio del vino siciliano presenta un excursus dedicato alla storia enologica siciliana, dai commerci dell’età antica fino ai primi anni del ‘900 segnati dalla scomparsa della vite sull’isola. “Il valore culturale di questa installazione – afferma Federico Lombardo di Monte Iato, responsabile marketing di Firriato – si manifesta al visitatore con la capacità di Firriato di investire in un  recupero paesaggistico di importanza storica. Il reimpianto del vigneto a Favignana è un valore che si aggiunge alle bellezze naturali dell’isola. Abbiamo dedicato oltre due anni alla sperimentazione nei 5 ettari della tenuta, valutando gli effetti della vicinanza del mare sul vigneto, delle caratteristiche estreme di questo terroir unico, per poi  impiantare le varietà viticole della tradizione siciliana che meglio si adattavano a questo contesto pedoclimatico straordinario : Nero d’Avola, Perricone, Grillo, Catarratto e Zibibbo”.

L’installazione fotografica, attraverso le immagini di una viticoltura estrema, tra terra e mare, vuole svelare al visitatore l’impresa eroica condotta da Firriato. Un emozionante percorso che, tra fatti storici e curiosità, ripercorre le tappe della presenza della coltivazione della vite sull’isola. Numerose testimonianze e reperti, come l’otre del pellegrino conservata nel Museo, testimoniano questo glorioso passato legato alla coltivazione della vite e mantenuto fino all’800 grazie alle fiorenti attività imprenditoriali delle famiglie inglesi che, trasferitesi sulle costa occidentale della Sicilia, costruirono il loro successo con la commercializzazione del vino Marsala nella madrepatria. Il fenomeno dell’immigrazione insieme alle difficili condizioni climatiche, comportarono, agli inizi del secolo scorso, la scomparsa di ogni forma di viticultura, oggi riportate in auge dall’amore di Firriato per la propria terra e per i territori di frontiera.  Una magia che rivive ogni anno, in occasione della vendemmia, quando dalla scogliera di Calamoni le piccole barche dei pescatori partono al tramonto per la terraferma con le uve appena raccolte pronte per iniziare il processo di vinificazione.

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